No, la simulazione non è un gioco.
E no, non stiamo costruendo simulazioni, perlomeno, non solo.
Abbiamo visto tutti questi video: Meta mostra il suo nuovo workroom. Ovvero la loro visione del futuro del lavoro (tramite i visori Quest, ovviamente). E Apple che presenta l’attesissimo suo ingresso nel mondo delle esperienze immersive.
Ma queste sono simulazioni? O giochi?
Ci sono diverse definizione di simulazione – quella che mi piace di più: “Rappresentazioni centrali di un sistema”. La simulazione non deve riprodurre tutto proprio perchè il territorio non è la mappa. Altrimenti diventa inutile.Ma questi prodotti/servizi che stanno sgomitando per entrare nelle vite quotidiane di miliardi di persone, sono davvero “solo” simulazioni?
Non sono giochi, questo è certo.
Perchè, sopratutto nel mondo del lavoro, la parola “gioco” è sempre un problema. Chi lavora vuole prendersi sul serio e farsi prendere sul serio. “Io lavoro, qui non sto giocando”, quante volte ce lo siamo sentiti dire? Dai “giochi” queste BIG hanno mutuato alcuni elementi. Come l’uso degli avatar, l’uso di classifiche, dinamiche di collaborazione e/o competizione. Meccaniche di pointing e rewards, badging ed ancora espressioni facciali verosimili e gesture a cui siamo abituati.
Simulazioni e giochi secondo Gameful
In Gameful abbiamo costruito diversi prodotti ibridi tra la simulazione e il gioco. Simulazioni per operazioni relative ai camion e ai mezzi di trasporto in generale, simulazioni per la sicurezza in strada, simulazioni per la sicurezza in auto. Ad esempio abbiamo realizzato diverse esperienze per mostrare la distanza da tenere tra un’auto e l’altra auto o le varie tipologie di auto e la differenza nello stile di guida. Ogni auto ha diverse caratteristiche e diversi potenziali pericoli da fare esperire durante l’esperienza.
Con i camion abbiamo potuto simulare diversi modelli di camion e funzionalità, come i camion refrigerati che hanno diversi scompartimenti con diverse temperature e regole. Abbiamo simulato diversi camion e la loro capacità di frenata, la loro blackbox e la cosidetta guida ecologica – sempre più rilevante –
Sono giochi o simulazioni? O qualcos’altro?
Anche qui, la risposta è un “ni”, perchè dei giochi, abbiamo utilizzato solo alcuni componenti come gli indicatori, le leaderboard, le dinamiche di competizione e collaborazione, invece per quanto riguarda la simulazione gli “elementi centrali del sistema” sono rappresentati dai veicoli: le auto,i camion, gli autobus, i camion refrigerati le loro forme, il loro funzionamento ed ovviamente le regole del training, le regole da rispettare e comunicare. Anche le simulazioni aziendali rispettano questo nuovo mix fra gli elementi da simulare e gli elementi di ingaggio. In azienda ci sono processi aziendali, prodotti aziendali, flussi e “rituali” aziendali da rispettare e “simulare”, ogni azienda è un mondo a sè con cui interfacciarsi per assorbire questi “hard items” che rappresentano il core della simulazione – aziendale in questo caso – da realizzare. Questi elementi “core” vanno legati agli elementi di ingaggio per realizzare la simulazione/gioco di cui sopra. Le aziende sono fatte da persone e le persone si ingaggiano a vari livelli ma con gli stessi componenti. Una azienda potrebbe avere interesse nell’ingaggiare la forza lavoro aziendale, un’altra potrebbe averne ad ingaggiare i clienti e i prospect aziendali più rilevanti, un’altra infine potrebbe essere interessata a ingaggiare gli stakeholder aziendali e così via.
Anche se non mi piace incasellare, bisogna provarci. Non sono e non saranno “solo” simulazioni. Non sono e non saranno “giochi”. Cosa sono allora? Una nuova via. Che sta in mezzo fra i due.
Salvatore Mica